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- “Convocati dalla Parola: rilettura della Dei Verbum”: relazione di Battista Galvagno in occasione della Domenica della Parola 2020 (clicca per ascoltare)
Uno dei “segni dei tempi” che ha accompagnato la stagione del Concilio ecumenico Vaticano II è stata la “rinascita biblica”. Questa novità è stata recepita dalla Costituzione Dei Verbum, con proposte coraggiose e nuove: “è necessario che i fedeli abbiano largo accesso alla Sacra Scrittura… La Parola di Dio deve essere a disposizione di tutti in ogni tempo” (n. 22); “Perciò è necessario che tutti i chierici, principalmente i sacerdoti e quanti, come i diaconi o i catechisti attendono legittimamente al ministero della Parola, conservino un contatto continuo con le Scritture, mediante una lettura spirituale assidua e uno studio accurato… Parimenti il santo Concilio esorta con ardore e insistenza tutti i fedeli, soprattutto i religiosi, ad apprendere “la sublime scienza di Cristo” (Fil 3,8) con la frequente lettura delle divine Scritture. “L’ignoranza delle Scritture, infatti, è ignoranza di Cristo” (San Girolamo). Si accostino essi volentieri al sacro testo, sia per mezzo della sacra liturgia, che è impregnata di parole divine, sia mediante la pia lettura, sia per mezzo di iniziative adatte a tale scopo e di altri sussidi, che con l’approvazione e a cura dei pastori della Chiesa, lodevolmente oggi si diffondono ovunque” (n. 25).Queste sollecitazioni sono state recepite con entusiasmo, soprattutto dai giovani di quegli anni. Anche in tante parrocchie della diocesi sono nati gruppi biblici, che hanno contribuito, unitamente ad altre iniziative avviate in quegli anni, a formare la fede di tante persone. Poi, lentamente, l’entusiasmo ha ceduto il passo alla stanchezza…
Negli ultimi anni si registrano però segnali di ripresa di interesse per il cammino di conoscenza e approfondimento biblico. Una sollecitazione forte è venuta da Papa Francesco, con l’Esortazione apostolica Evangelii gaudium. Annunciare il vangelo – ci viene ricordato in tutto il documento – è insieme una gioia e un dovere. Questo compito, nella Chiesa, non è esclusivo di qualcuno, ma tutto il popolo di Dio deve annunciare il vangelo: “In virtù del Battesimo ricevuto, ogni membro del Popolo di Dio è diventato discepolo missionario” (E.G. 120).
Sulla stessa linea, il nostro Vescovo Marco, nella sua Lettera Pastorale “Lo riconobbero dallo spezzare il pane”. Dopo aver ricordato che il riferimento alla Scrittura è stato, per i discepoli di Emmaus, fondamentale per riconoscere, nel misterioso compagno di viaggio, Gesù risorto, il nostro Vescovo richiama espressamente due tipi di approccio biblico: la Lectio divina e i “gruppi di vangelo o biblici, condotti da animatori preparati, all’interno delle famiglie delle nostre parrocchie”.
Per provare a rispondere a queste sollecitazioni, l’Ufficio Catechistico è stato invitato ad attivarsi anche per promuovere, presso gli adulti, l’Apostolato biblico. Per impostare un’attività, occorre però conoscere le persone con cui ci si relaziona. Ora, relativamente alla cultura biblica del mondo adulto, il quadro della situazione è estremamente variegato e comprende diversi tipi di adulti:
- Adulti privi di fede e di cultura biblica: persone che forse non hanno mai aperto la Bibbia
- Adulti con una cultura-bambina: con vaghe reminiscenze bibliche, acquisite da bambini
- Adulti intellettualmente curiosi e desiderosi di rafforzare la personale conoscenza della Bibbia
- Adulti appassionati al sacro testo, disponibili ad approfondire la personale conoscenza della Bibbia, per far scendere la Parola nella vita e per diventare missionari.
Ad ogni gruppo va possibilmente offerta una catechesi biblica diversa:
- Cherigma o primo annuncio: usare gli ultimi punti di contatto con chi ha tagliato i ponti e si dichiara non credente: matrimoni, funerali, ma anche pellegrinaggi turistico-religiosi (ovviamente non basta, con queste persone, recitare il rosario sul bus, ma bisogna cercare un contatto, ad esempio facendo leva sull’arte per far capire l’importanza di conoscere la Bibbia)
- Esperienze “belle e forti”, in occasione di feste familiari e di gruppo, per far intuire che la Bibbia ha ancora qualcosa da dire a noi oggi, che la conoscenza biblica può aiutare a curare le “malattie” della fede, in primis l’ignoranza, poi le superstizioni e la “religione fai-da-te”
- Un salto verso una “fede pensata” (S. Agostino) o un passaggio dal “noto” al “riconosciuto” (Hegel): provare a far capire che la Bibbia, letta in chiave storica e correttamente interpretata non è una raccolta di storielle per bambini, ma una riflessione sui grandi problemi della vita. Questo è un passaggio fondamentale, molto apprezzato, quando conosciuto dal vivo
- ISSR, Corsi di formazione biblica, Corsi per animatori di gruppo, ma soprattutto opportunità, per questi animatori, di mettersi alla prova. Abbiamo in diocesi laici formati, che hanno frequentato decine di corsi di formazione! È essenziale dare fiducia a queste persone, trattandole da adulte, invitandole a mettersi in gioco, offrendo aiuto puntuale “su richiesta”!
Esperienze concrete:
- Gruppi di vangelo nelle case
- Incontri parrocchiali per preparare insieme l’omelia domenicale
- Il “caffè della Parola” come preparazione alla Messa domenicale
- Giornate per responsabili parrocchiali, per animatori di gruppi
- Settimana biblica di Sampeyre, incontri con don Romano Penna, con don Pilly…
- Corsi di preparazione al matrimonio
- Veglie di preghiera per i defunti
Priorità:
valorizzare le persone già preparate e preparare altri adulti capaci di rapportarsi con adulti, fornendo loro la sicurezza di un supporto biblico, teologico, liturgico… L’Ufficio catechistico, in collaborazione con altri uffici (già attiva la collaborazione con l’Ufficio Missionario) si rende disponibile ad offrire questo materiale di supporto (schede preparate ad hoc, o archivio aggiornato sul sito della diocesi, su cui caricare il materiale via via prodotto).
Stile di lavoro: “Né ragni né formiche, ma api” (Francesco Bacone):
- Non è possibile che ogni operatore “tiri fuori” da sé quello che gli serve (come il ragno che trae fuori da sé la tela!): ci vuole qualcuno che studi e offra materiale facile da usare
- Fare il possibile per non accumulare troppo materiale (come fanno le formiche, secondo il filosofo!), perché poi ci si perde e non si trova quello di cui si ha bisogno
- Selezionare il materiale già esistente e offrire prodotti “semi-lavorati” già selezionati; valorizzare e far conoscere schemi e materiali che si sono rivelati efficaci.
Indicazioni operative:
- Conoscere, far conoscere e valorizzare l’esistente
- Condividere quanto si prepara con chi percorre cammini analoghi
- Coordinarsi e incoraggiarsi a vicenda.